Il progetto del Parco paesaggistico Lauretum. Obiettivi e finalità.
Il Parco paesaggistico Lauretum. Un importante restauro del paesaggio storico loretese
Introduzione. Una riqualificazione del paesaggio storico loretese
Era il 1998 quando fu iniziato il lavoro di restauro e riqualificazione del giardino della ex-Villa Corsi, poi diventato Giardino dei Ligustri e CEA di interesse regionale. Sono stati lunghi anni segnati da sacrifici, impegno lavorativo, studi, approfondimenti, vittorie e sconfitte, ampliamenti e miglioramenti per realizzare uno dei giardini più affascinanti d’Abruzzo che recentemente è rientrato in circuiti di eccellenza.
Nel lontano 1998 era praticamente impensabile tutto quello che è stato realizzato e progettato fino ad oggi, ovvero un imponente restauro del paesaggio e la completa ricostruzione di un giardino abbandonato e distrutto.
I primi 3000 metri quadrati del Giardino dei Ligustri, recuperati e aperti al pubblico dal 2017, fanno da base a un nuovo ambizioso progetto che si sta sviluppando su circa 3 ettari con uno splendido terrazzo sul centro storico di Loreto Aprutino.
Nel 2021 è stato acquistato un nuovo terreno di 4100 metri quadrati, proprio sopra al sito del Giardino dei Ligustri, che permette finalmente un collegamento diretto tra la villa storica e il parco paesaggistico. Possiamo dire quindi che a seguito della minuziosa e complessa opera di unificazione delle proprietà, l’opera del parco è completata in buona parte. Si può lavorare con la sistemazione dei versanti e la nuova progettazione. Al momento i lavori principali hanno interessato la bonifica e il restauro degli alberi nel terreno sopra alla villa, che è stato trasformato in arboreto.
I due terreni a oliveto rappresentano uno dei paesaggi agresti più belli del nostro comune, da sempre immortalati in cartoline d’epoca. Il progetto intende trasformare queste aree, per anni esclusivamente agricole, in un ampliamento del parco botanico loretese, con l’inserimento di sentieri, aree di sosta, vedute sul paesaggio, inserimento di alberature e specie botaniche di vario tipo.
Un parco collegato al Giardino dei Ligustri e all’arboreto che diventerebbe una sorta di terrazza verdeggiante sul borgo loretese. La mission sarà quella della valorizzazione del paesaggio mediterraneo con l’inserimento di specie autoctone e tantissime piante officinali. La produzione agricola degli uliveti e degli alberi da frutto continuerà ma sarà inserita all’interno di un nuovo contesto di giardino paesaggistico.
I sopralluoghi sono cominciati nel 2017 per una catalogazione degli alberi e arbusti di pregio presenti nei terreni. Al momento sono state studiate e realizzate le aree di sosta e i punti di veduta panoramica, è stata realizzata la sentieristica per la fruizione nel terreno inferiore, si è intervenuti con un primo intervento di bonifica di un vasto roveto in prossimità della strada statale 151, nel terreno basso, con recupero di una sorgente. Sono state recuperate gran parte delle siepi camporili già esistenti. E’ iniziato il lavoro di miglioramento degli alberi autoctoni e di alberi di ulivo e l’eliminazione di rovi e piante infestanti.
Nel terreno alto, al di sopra della strada, i lavori si sono limitati alla pulizia delle erbacce e dei rovi in attesa di sistemazione generale e sentieristica.
Particolarità del nuovo parco paesaggistico
- Analisi del sito
Sulla piano regolatore generale del Comune di Loreto Aprutino la zona interessata è in E2 ovvero Zona agricola di pregio La zona non è inserita nelle aree sottoposte a vincolo idrogeologico segnate sulla carta dei vincoli del Comune di Loreto Aprutino. Il terreno è rivolto a sud-est, sviluppandosi tra la Via Pretara, strada di accesso al paese e la Strada Statale 151. Nel terreno inferiore, nel 2019-2020 è stata realizzata una sentieristica modellata nel pieno rispetto dei versanti naturali e che può essere percorsa senza problemi da un gruppo di visitatori.
Nel terreno inferiore, durante i lavori di bonifica di marzo 2019, è stata recuperata una sorgente. Una parte del terreno, che è lambita dall’acqua, presenta una vegetazione di equiseti e di altre piante acquatiche che rendono questo luogo interessante dal punto di vista botanico. Proprio la presenza di questa risorgiva apre progetti di valorizzazione di un paesaggio bucolico, immerso tra gli ulivi.
- Le specie arboree, arbustive e floristiche presenti nei due terreni.
Le emergenze paesaggistiche sono tutte di carattere storico-culturale con la contemplazione del paesaggio urbano loretese che si sviluppa ad anfiteatro proprio davanti al parco. Ed è proprio partendo da questa bellezza panoramica che tutto il sito dovrà essere progettato e sviluppato per incorniciarla e per renderla sempre più affascinante.
Le presenze arboree e arbustive, oltre alle piante storiche di ulivo (Olea europea), sono alberi di acero di monte (Acer pseudoplatanus), acero americano (acer negundo), olmo (ulmus minor), noce (Juglans regia), melo cotogno (Cydonia oblonga), lauro (Laurus nobilis), gelso (Morus nigra), fico (Ficus carica), sanguinello (Cornus sanguinea), ligustro (Ligustrum lucidum) che si sviluppano nei due terreni anche in forma spontanea. Ed è proprio intorno a questa rigenerazione naturale che si muove la prima fase della realizzazione del parco, indagando e recuperando minuziosamente tutte le piante e gli alberelli presenti.
Una notevole infestazione di Robinia pseudacacia, Ailanthus altissima e rovo è stata combattuta tra il 2019 e il 2021 con intensi lavori di eradicazione.
Tra le prerogative del parco ci sarà quella di limitare il più possibile interventi molto invasivi e di incrementare la rigenerazione naturale delle specie autoctone. Nel terreno inferiore, dalla primavera 2019, si avvistano diverse fioriture di Orchis purpurea, un’orchidea campestre molto importante, oltre al Gladiolus italicus, pianta molto bella e molto rarefatta nei campi. Non manca neanche l’origano selvatico (Origanum vulgare) che si rintraccia in alcuni punti del terreno inferiore.
- Le vedute panoramiche
Le vedute panoramiche sono la principale attrazione del nuovo parco. Il progetto, come già spiegato, si sviluppa proprio intorno a questa ricchezza paesaggistica che è il borgo storico di Loreto Aprutino e il suo paesaggio agreste. Ogni intervento deve essere incentrato sulla valorizzazione di queste caratteristiche.
Il parco regala due vedute affascinanti su Loreto: la prima, nel terreno inferiore, mostra il paese ad anfiteatro, osservabile nei suoi dettagli, nei palazzi storici, nelle chiese, nei giardini e orti del borgo; il terreno superiore invece mostra una straordinaria visione d’insieme sul borgo antico con intorno il paesaggio agreste, una veduta incantevole che può essere contemplata e fotografata tra gli ulivi. Proprio queste due affascinanti vedute del paesaggio loretese sono oggetto di valorizzazione e fruizione da parte di gruppi turistici e di fotografi o di artisti.
Interventi per la realizzazione del parco
- Intervento di bonifica dell’infestazione del rovo e delle piante infestanti
Tale intervento è stato eseguito nel marzo 2019 tramite mezzi meccanici. L’infestazione si era sviluppata a ridosso della sorgente e di diversi alberi di ulivo.
- Realizzazione della sentieristica
Lo sviluppo della sentieristica del nuovo parco ha rispettato scrupolosamente l’orografia della collina, evitando inutili e dannosi sbancamenti, realizzando sentieri che devono amalgamarsi con il paesaggio e che devono essere percorsi in maniera semplice e comoda da eventuali visitatori. I sentieri principali, percorribili da un mezzo, sono di circa 2 metri, quelli più piccoli, dedicati ai visitatori, sono di circa 1 metro. Nel terreno inferiore sono state realizzate delle aree terrazzate che si affacciano sul borgo di Loreto procedendo sempre al rimodellamento dei versanti utilizzando un piccolo mezzo meccanico.
- Nel terreno inferiore gli accessi ricavati sono tre: il principale, per i gruppi, è quello che si snoda dall’arboreto e il Giardino dei Ligustri; poi c’è un accesso secondario da Via Pretara zona Fonte Grande. Un terzo accesso è aperto nell’angolo sud del parco, direttamente sempre su via Pretara, e permette ai gruppi di muoversi verso la chiesa di Santa Maria in Piano.
- Per il terreno superiore è stato riaperto l’accesso principale da Via Pretara e percorre un pezzo di tracciato dell’ex-ferrovia per poi ricollegarsi all’area dell’uliveto. Il sentiero arriva direttamente alla base del sito paesaggistico. Da qui in progetto la realizzazione di un piccolo sentiero pedonale per salire fino alla parte alta del terreno.
- Tutti i sentieri sono lasciati ad erba sfalciata per agevolare il passaggio. Solo il sentiero presente nell’arboreto è stato attrezzato con brecciolino.
Sistemazione delle vedute e dei terrazzi panoramici
I terrazzi panoramici sono modellati nella collina, realizzando delle aree di sosta per la contemplazione sul paesaggio.
- Nel terreno inferiore sono state attualmente realizzate tre aree di sosta per la contemplazione. In queste situazioni si è intervenuti per il rimodellamento della collina. Sarà inserita vegetazione di consolidamento del terreno utilizzando arbusti mediterranei.
- Nel terreno superiore è previsto un solo punto panoramico, nella parte più alta del sito. Come già spiegato nel paragrafo della sentieristica, il terreno non può essere oggetto di grosse modifiche per via dell’eccessiva pendenza e difficoltà di gestione.
- Valorizzazione degli uliveti
Gli ulivi storici presenti nei due terreni paesaggistici rappresentano una ricchezza notevole che deve essere preservata e curata nel tempo. Alcuni esemplari di ulivo sono veramente dei cimeli del paesaggio. Proprio per questo motivo, l’uliveto è reso fruibile da una sentieristica in terra battuta che permetterà di ammirare degli scorci e delle vedute del borgo loretese attraverso gli alberi. L’uliveto sarà mantenuto a prato, senza l’inserimento di nessun esemplare arbustivo o arboreo.
Interventi da eseguire in più fasi:
- Eliminazione dell’edera e dei rovi che hanno invaso le piante procedendo anche alla eradicazione delle infestanti;
- Pulizia dei polloni intorno agli alberi;
- Eliminazione del secco e potatura di risistemazione delle chiome;
- Gestione ordinaria degli uliveti con sfalcio dell’erba;
- Realizzazione di giardini delle aromatiche
Il terreno inferiore si presta in alcune aree per la realizzazione di giardini delle aromatiche. Proprio l’esposizione molto soleggiata diventa essenziale per mettere a dimora diverse varietà piante aromatiche e officinali come rosmarino, lavanda e salvia che possono consolidare ulteriormente il terreno, soprattutto nelle aree dei terrazzi panoramici e lungo la sentieristica. Lavori da fare in più fasi:
- Decespugliamento e lavorazione del terreno nelle aree in cui si realizzeranno giardini delle aromatiche
- Sistemazione delle piante e gestione ordinaria di eliminazione delle infestanti
- Messa a dimora delle piante nei mesi autunnali e invernali dalla fine di ottobre fino alla metà di marzo evitando i periodi siccitosi.
Realizzazione di giardino con roseto. Dimensione 590 metri quadrati.
Un grande roseto sarà realizzato nell’area del terreno inferiore con affaccio sul borgo di Loreto, con un’ottima esposizione di luce. I Scopo di questo roseto è quello di creare un’immagine pittorica e suggestiva del paesaggio loretese, con il suo borgo, incorniciato tra le fioriture di piante mediterranee e officinali. Una volta realizzato diventerebbe il roseto più grande di Loreto Aprutino e uno dei più importanti d’Abruzzo, con l’inserimento di numerose cultivar ornamentali e rustiche.
- Decespugliamento e lavorazione del terreno nelle aree in cui si realizzeranno i roseti
- Messa a dimora di numerose varietà di rose e gestione ordinaria di eliminazione delle infestanti
- La messa a dimora delle piante deve avvenire nei mesi autunnali e invernali dalla fine di ottobre fino alla metà di marzo evitando i periodi siccitosi.
La valorizzazione della sorgente presente nel terreno
La piccola sorgente, in prossimità della SR-151, è tutta da scoprire. La notevole rigenerazione di Equiseto in tutta l’area rende il sito meritevole di valorizzazione. Gli equiseti crescono anche alla base degli ulivi. Nell’invaso si sono sviluppate anche diverse piante acquatiche che pian piano stanno creando un piccolo ecosistema. Stanno crescendo alberi di Salix alba, Populus nigra, aceri e olmi. Si interverrà sulla selezione di piante igrofile interessanti che saranno conservati nell’area della sorgente. Attualmente una crescita vigorosa di piante acquatiche sta contribuendo alla costruzione dell’ecosistema sorgentizio.
Lavori da fare in più fasi:
- Pulizia delle erbacce infestanti e valorizzazione delle specie di pregio igrofile e di interesse naturalistico
- Eradicazione del rovo infestante intorno alla sorgente
- Sfalcio delle erbacce stagionale e inserimento di nuove specie arboree e arbustive
- Inserimento di pesci dentro la pozza della sorgente e costruzione dell’ecosistema acquatico.
- Inserimento di nuove specie floristiche acquatiche.
- Preservare il più possibile la naturalità della sorgente.
La messa a dimora di alberi e siepi lungo i sentieri
Qualsiasi messa a dimora deve essere effettuata rigorosamente nei mesi autunnali – invernali, evitando i periodi di siccità. La sentieristica in alcuni punti sarà abbellita con l’inserimento di alberi autoctoni di Leccio (Quercus ilex), Roverella (Quercus pubescens) e Bagolaro (Celtis australis) in associazione con cespugli e arbusti di Melograno, Pyracantha, Teucrium, Alaterno, Crataegus, Phillirea, Rosmarinus, Corbezzolo, Lentisco, Lavanda, Salvia, Alloro, Viburno tutte specie che possono attirare l’avifauna e che hanno un notevole valore ecologico e con possenti apparati radicali che sono in grado di consolidare il terreno, soprattutto sui versanti dei punti panoramici. Gli alberi che saranno inseriti non devono creare problemi di luce agli ulivi, quindi bisognerà scegliere perfettamente i siti d’impianto al di fuori dell’uliveto che manterrà il suo aspetto integro e il suo impianto di coltivazione. La delimitazione con siepi di Pyracantha lasciate libere va fatta lungo il muraglione di confine su Via Pretara e in prossimità della SP-151 rispettando la distanza dall’area di pertinenza stradale. Si inseriranno anche esemplari di Chamaerops humilis, la palma nana italica, caratteristica di molti paesaggi mediterranei, che può fare da abbellimento ai giardini mediterranei sui versanti assolati e si unisce benissimo con le piante di ulivo.
Realizzazione di un boschetto di piante autoctone. Dimensione di 580 metri quadrati
Un boschetto naturalistico con alberi di leccio (Quercus ilex), roverelle (Quercus pubescens), e altre piante autoctone sarà realizzato nella parte nord – ovest del terreno inferiore. Tra le altre principali specie da inserire: tiglio, bagolaro, frassino, olmo, acero campestre, acero di Monte, acero di Montepellier, acero opalo. cornus sanguinea, alaterno, biancospino. Il bosco, nel corso degli anni, diventerà un’attrazione naturalistica, un luogo ombroso e suggestivo, che sarà raggiunto dalla sentieristica del parco. Si tratta di piante che hanno una notevole resistenza alla siccità e al forte caldo estivo, ideali per migliorare l’aspetto paesaggistico del parco e per creare un luogo di ritrovo dell’avifauna e di mammiferi.
Lavori da fare in più fasi:
- Sfalcio e pulizia dell’area in cui si vogliono mettere gli alberi.
- Scelta di alberi dell’altezza di 2,50 m e posizionarli in forma libera seguendo le regole del rimboschimento naturalistico.
- Messa a dimora degli alberi nei mesi autunnali e invernali dalla fine di ottobre fino alla metà di marzo evitando i periodi siccitosi.
- Sfalcio delle infestanti nei primi 2-3 anni dall’impianto.
- Selezionare eventuali arbusti di sottobosco che potranno essere inglobati nell’area del boschetto.
Aree con giardini mediterranei
Giardino delle piante mediterranee e aromatiche nel terreno inferiore sopra Fontana Grande. Dimensione 2500 metri quadrati
Quest’area è rivolta a sud-est e gode di molte ore di sole durante il giorno. Particolarmente interessante per la veduta su Loreto e sul paesaggio. Nel 2020 è iniziata la messa a dimora di specie aromatiche e mediterranee come rosmarino, lavanda, salvia. E’ prevista la realizzazione di un grande campo di lavanda alternato a arbusti di lentisco, fillirea e corbezzolo.
Lavori da fare in più fasi:
- Decespugliamento e lavorazione del terreno nelle aree in cui si realizzeranno giardini delle aromatiche
- Sistemazione delle piante e gestione ordinaria di eliminazione delle infestanti
- Decespugliamento dei sentieri realizzati per la fruizione e gestione.
- Messa a dimora delle piante nei mesi autunnali e invernali dalla fine di ottobre fino alla metà di marzo evitando i periodi siccitosi.
Giardino delle piante mediterranee e aromatiche in prossimità dell’accesso da Via Pretara. Dimensione 350 metri quadrati.
Quest’area si trova a ridosso della Via Pretara e in prossimità dell’accesso da Fonte Grande. Nel 2020 sono stati realizzati dei terrazzamenti in cui è prevista la messa a dimora di piante mediterranee come rosmarini, salvia, lavanda, corbezzolo, alloro, lentisco, viburno.
Lavori da fare in più fasi:
- Decespugliamento e lavorazione del terreno nelle aree in cui si realizzeranno giardini delle aromatiche
- Decespugliamento dei sentieri realizzati per la fruizione e gestione.
- Sistemazione delle piante e gestione ordinaria di eliminazione delle infestanti
- Messa a dimora delle piante nei mesi autunnali e invernali dalla fine di ottobre fino alla metà di marzo evitando i periodi siccitosi.
Giardini con piante mediterranee e officinali nei terrazzi panoramici del parco
Al fine di migliore il consolidamento dei terreni , i terrazzi panoramici saranno abbelliti con giardini di piante mediterranee e officinali, inserendo rosmarini, lavande, Teucrium, filliree, lentisco, alloro, corbezzolo. Un caso particolare riveste il miglioramento del principale terrazzo panoramico di fronte a Loreto. In questo caso il versante della collina sarà area di piantagione di numerosi arbusti mediterranei, principalmente Rosmarini, Filliree e Lentisco per il consolidamento generale del terreno.
- Decespugliamento e lavorazione del terreno nelle aree in cui si realizzeranno giardini delle aromatiche
- Sistemazione delle piante e gestione ordinaria di eliminazione delle infestanti
- Messa a dimora delle piante nei mesi autunnali e invernali dalla fine di ottobre fino alla metà di marzo evitando i periodi siccitosi.
Recupero di alberi storici
Il terreno inferiore del nuovo parco paesaggistico conserva alberi storici di gelso (Morus alba) ubicati sul confine con il sito di Fonte Grande. Questi grandi alberi sono molto importanti sotto l’aspetto storico e naturalistico ma per decenni sono stati lasciati nel più completo abbandono e degrado.
Il primo gelso storico, situato in prossimità dell’accesso da Via Pretara è un gigante completamente ricoperto di edera ma ancora vivo e vegeto, con un tronco imponente ma decisamente malandato. In passato l’albero ha subito pesanti capitozzature. Il recupero di questo albero è essenziale per non farlo morire del tutto. L’edera ha diradato molto la chioma arrivando a creare una fitta ombra, trasformandosi in un peso per le branche e per l’albero già malandato soprattutto in giornate ventose o con forti nevicate.
Il secondo Gelso, di notevoli dimensioni, si trova più in là, sempre sul confine, sopra l’area di Fonte Grande. Questo albero, lasciato nell’oblio per decenni, subendo un forte degrado, è stato recuperato e valorizzato tra il 2019 e il 2020 con interventi di rimonda del secco e eliminazione di piante infestanti.
Consolidamento con vegetazione mediterranea di versanti problematici o in forte pendenza
Nel parco sono presenti alcune aree con versanti problematici sia per pendenza che per creazione di sentieristica e aree di sosta che devono essere consolidati con l’inserimento di vegetazione arbustiva.
Il primo consolidamento con creazione di giardino mediterraneo è in prossimità dell’entrata dalla SS-151. Qui si trova una scarpata con forte pendenza che diventa difficile da gestire per lo sfalcio dell’erba. La prima fase della realizzazione di sentieri è stata già eseguita. La seconda fase sarà quella di creare aiuole con macchie di arbusti mediterranei di vario tipo come allori, viburni, filliree, rosmarini, lentischi, lavanda, alaterno ecc…
Il secondo consolidamento dovrà interessare l’area del terrazzo su Loreto in prossimità dell’uliveto. Qui occorre migliorare la scarpata realizzata durante i lavori della sentieristica inserendo arbusti mediterranei. Tutto il terrazzo dovrà essere abbellito con vegetazione arbustiva prediligendo rosmarini, filliree e lentischi.
Il terzo consolidamento interesserà il secondo terrazzo su Loreto nel sentiero superiore, in prossimità dell’uliveto. Anche in quest’area si procederà a inserimento di arbusti mediterranei, soprattutto Filliree, lentischi e allori.
Il quarto consolidamento sarà eseguito nella parte bassa del terreno, sulla scarpata del sentiero a ridosso di Via Pretara, in prossimità della siepe di olmi e aceri. Qui si inseriranno allori, ligustri, lentischi, viburni e filliree per il miglioramento dei versanti.
Il quinto consolidamento sarà un’altra scarpata sempre a ridosso di Via Pretara. Qui la pendenza eccessiva complica molto eventuali lavori di decespugliamento e quindi sarà necessario inserire vegetazione arbustiva mediterranea con allori, lentischi, viburni e filliree.
La gestione del parco paesaggistico
Linee guida per la corretta gestione dei giardini e della sentieristica
La complessità del giardino paesaggistico risiede principalmente in due fattori predominanti: la pendenza del terreno e la grandezza. Non si tratta quindi di un parco di piccole o medie dimensioni che può essere gestito in poche ore o giornate. Qui stiamo parlando di un continuo, costante lavoro di sfalcio intorno agli alberi e ai nuovi arbusti e giardini che dovrà essere eseguito in maniera metodica per i primi 3 anni. Impensabile poter decespugliare tutto il terreno perché si impiegherebbero settimane e non sarebbe neanche sostenibile sia per l’inquinamento acustico, il costo e lo spreco di carburante e l’inquinamento derivato dallo scarico, sia per quanto riguarda lo spreco di materiali come filo di nylon, usura dell’operatore, usura del macchinario con relativi costi di manutenzione su motore e altro. E’ dunque necessario realizzare un piano di lavori sostenibile durante le stagioni, soprattutto in quella primaverile in cui le erbacce sono al massimo della vigoria, e poi in estate e in autunno.
La messa a dimora di alberi e arbusti tappezzanti e che si sviluppano in larghezza, con il passare del tempo impediranno alle erbacce di avere il sopravvento ma si tratta di un processo lento che deve essere seguito in maniera dettagliata nei primi anni. Una così ampia e dettagliata copertura arbustiva con il passare del tempo avrà il pregio di consolidare tutto il versante impedendo qualsiasi tipo di dissesto. In questi casi, per arrivare a un parco che possa mantenersi da solo con pochi interventi di gestione è necessario attenersi a scrupolosi lavori che rispettino la naturalità del sito, lavorando su un progetto sostenibile in cui si ricrea l’habitat, evitando un deleterio tabula rasa che impedisce la rigenerazione delle specie interessanti e rafforza l’infestazione del rovo, dell’ailanto e della robinia.
Una volta proceduto il lavoro di selezione delle specie arboree e arbustive e la messa a dimora di piante ornamentali, tutto questo non potrà essere più possibile per non rovinare il parco. La pulizia radicale non ha fatto bene al terreno in quanto ha sviluppato in maniera esorbitante piante forti come il rovo che sono un indicatore di forte antropizzazione e di intervento molto sostenuto.
Nel passato, dopo ogni lavorazione di trinciatura della vegetazione del terreno, si è vista una ripresa vigorosa del rovo su ampia scala, che è arrivato ad assalire gli stessi alberi di ulivo. E’ giusto quindi studiare le dinamiche naturali prima di compiere lavori che possono creare grandi e gravi problemi all’habitat del futuro giardino.
Proprio a causa di questo tipo di pulizia radicale oggi si contano i danni e in alcuni punti sarà necessario procedere alla completa eradicazione meccanica, tramite escavatore, di ailanti, roveti e robinie. Proprio nella area dell’accesso dalla Strada 151, si può notare come la rigenerazione incontrollata della robinia, rinvigorita a seguito del “tabula rasa” con presenza di stoloni sotterranei, ha infestato parecchi metri quadri di uliveto. Dunque, gli interventi mirati, chirurgici, sono indispensabili e rappresentano una visione innovativa della gestione del paesaggio.
E’ importantissimo dimenticarsi di avere a che fare con un semplice terreno agricoloe cominciare a pensare a un complesso di giardini, un grande parco da modellare un po’ alla volta. Si tratta di un approccio nuovo, una visione che deve essere capita, con cui ci si deve amalgamare per poter raggiungere il massimo risultato. Ed è proprio per questo che è necessario eliminare il termine “pulizia” e sostituirlo con il termine “valorizzazione” o “gestione” del sito paesaggistico.
- La prima fase del lavoro di gestione ordinaria del giardino, soprattutto quello inferiore, deve essere dedicata alla sentieristica. Una gestione ordinaria che può essere eseguita con il decespugliatore o utilizzando il tagliaerbe a motore. Il decespugliatore può essere utilizzato per il miglioramento dei versanti problematici con pendenze difficili. Nelle situazioni con meno pendenza si potrà intervenire con il tagliaerbe, realizzando dei prati, con taglio a 10 cm dell’erba. Lo sfalcio sostenibile, selezionando solo le aree veramente problematiche, impedirebbe anche costi esorbitanti di gestione che non possono essere sostenuti a breve e lungo termine. Da ridurre al minimo i costi del carburante e anche lavori usuranti e stressanti di un singolo operatore con numerose ore di lavoro al giorno.
- La seconda fase del lavoro di gestione deve essere quella della eradicazione mirata delle infestanti dai giardini in fase di realizzazione. Un lavoro che può essere fatto a fasi, sempre in maniera sostenibile, risparmiando sui costi e sul tempo, ritagliando il parco in più quadranti che devono essere sistemati nel dettaglio utilizzando sia il decespugliatore e nei casi più particolari lo zappino o il sarchiatore. Importante contenere il più possibile l’infestazione del rovo utilizzando sempre il decespugliatore con corda extra-strong da 3 mmm di diametro o disco d’acciaio per la macerazione degli arbusti.
- La terza fase del lavoro è quella della potatura di alberi e arbusti presenti nel parco. Le potature degli ulivi devono essere eseguite per il miglioramento degli alberi sotto l’aspetto estetico e fitosanitario. Una potatura ben fatta permette anche di mantenere nel tempo gli esemplari arborei che attualmente sono abbastanza rovinati da pessimi interventi e da molti anni di mancate cure. Le piante attualmente stanno subendo situazioni di stress che hanno rallentato o arrestato la crescita in molti esemplari. E’ necessario quindi lasciare in pace gli alberi per almeno 3-4 anni. Le potature devono essere anch’esse sostenibili, tagliando il minimo indispensabile, limitandosi al secco, al malato e al miglioramento estetico delle piante. In queste aree del parco paesaggistico si eviterà la sagomatura delle siepi e degli arbusti che devono rimanere allo stato naturale. La spollonatura degli ulivi, operazione indispensabile per rendere bello ed elegante tutto il terreno deve essere fatta con il decespugliatore munito di disco, se si vuole procedere con un lavoro veloce e non estremamente faticoso.
- La quarta fase del lavoro sarà lo smaltimento degli scarti del giardino. Gli sfalci nei sentieri e nelle aree lasciate a prato non devono prevedere la raccolta dell’erba tagliata che rimarrà sul terreno. Eventuali ramaglie derivate dalla potatura possono essere utilizzate per consolidare eventuali versanti o creare delle bordure. Il restante scarto può essere bruciato in un’area appositamente ritagliata nel terreno o può essere utilizzato come pacciamatura, una volta ben triturato. Le ramaglie con malattie saranno bruciate in loco.
Rispettando le dinamiche naturali e intervenendo con un giardinaggio sostenibile, il parco paesaggistico può essere gestito nel migliore dei modi anche da un singolo operatore professionista.
La realizzazione totale del parco paesaggistico può svilupparsi indicativamente in 10 anni.
Primo anno e secondo anno:
- gestione del terreno inferiore eliminando ogni forma di degrado, ripulendo gli ulivi da edera e rovo, risistemando le piante e gli alberi di pregio presenti con potature e valorizzazione di tutte le nuove emergenze naturalistiche e botaniche, effettuando analisi botanica dei due siti.
- Si procede poi con la realizzazione della sentieristica e dei terrazzi panoramici. Si lavora sul miglioramento della sorgente presente nel terreno inferiore.
- Miglioramento del terreno inferiore con inserimento di alberi e arbusti autoctoni. Interventi per realizzare siepi e alberature lungo la sentieristica.
- Si comincia l’intervento per la fruizione del terreno superiore: apertura del sentiero panoramico, realizzazione del punto panoramico nella parte alta del terreno, pulizia delle erbacce e potatura degli ulivi e sistemazione degli alberi di pregio e delle vedute. Realizzazione della mappa del parco.
- Nel terreno inferiore realizzazione del roseto con tante varietà e messa a dimora di arbusti da fiore mediterranei. Collegamento del parco, tramite sentieristica, con il sito del Parco dei Ligustri.
- Progetto di educazione ambientale con le scuole, che sarà gestito dal CEA Parco dei Ligustri, avente come tema il Parco paesaggistico attraverso gli aspetti naturalistici e storici riferiti al borgo di Loreto e al paesaggio agreste loretese.
- Realizzazione di materiale promozionale del parco con brochure, reportage fotografici e video ecc…
- Realizzazione di un nuovo sito web dedicato al parco paesaggistico.
Terzo anno e quarto anno:
- interventi di miglioramento e valorizzazione dei terrazzi panoramici, gestione delle alberature messe a dimora.
- Realizzazione del bosco di lecci e ampliamento dei giardini delle aromatiche e dei roseti.
- Progetto educativo con le scuole dedicato alle piante officinali, al paesaggio loretese e alla vegetazione mediterranea e autoctona.
Quinto e sesto anno:
- gestione e miglioramento dei versanti, delle vedute e dei giardini.
- Gestione dei sentieri.
- Collegamento del parco paesaggistico con il centro storico loretese organizzando un tour tra natura e cultura, attraverso i musei loretesi e il paesaggio agreste.
- Educazione ambientale con le scuole lavorando sulle emergenze culturali e naturalistiche.
Settimo e ottavo anno:
- Gestione del verde e dei sentieri.
- Creazione dell’uliveto didattico per i ragazzi in cui svolgere lezioni all’aperto immersi nel paesaggio.
- Progetti di educazione ambientale con le scuole.
- Organizzazione di eventi nel parco paesaggistico quali concerti all’alba, giornate di studio sul paesaggio e sulla botanica.
Nono e decimo anno:
- Gestione dei percorsi e del verde.
- regolamento del parco per l’uso e la gestione,
- attività di educazione ambientale con le scuole,
- pubblicazione di un volume dedicato al parco botanico loretese in cui includere tutto il lavoro di restauro del paesaggio dal Giardino dei Ligustri fino alle vedute paesaggistiche e l’uliveto didattico.
Possibili soluzioni per un miglioramento della gestione del lavoro
La gestione delle alberature.
Il collegamento diretto con il Giardino dei Ligustri e con il deposito delle attrezzature permette una gestione continua del parco paesaggistico, attraversando la sentieristica. Ma tutto questo da solo non basta. Occorre pianificare opere di gestione sostenibili soprattutto in periodi di forte caldo e siccità estiva.
Possibili soluzioni per evitare stress idrico delle piante:
-realizzazione di conchette per la raccolta dell’acqua piovana e umidità intorno agli alberi da frutto.
-creare pacciamatura con erba tagliata intorno al colletto per trattenere l’umidità.
-evitare zappettatura e vangatura nei mesi estivi che può sottrarre umidità al terreno.
-lasciare il terreno con inerbimento naturale e procedere a sfalci con tagliaerbe e decespugliatore ogni 15 giorni nei periodi di primavera estate. In tal caso procedere a sola sarchiatura ove necessario per eliminare la competizione per l’acqua. La soluzione finale è quella con il prato ben tagliato, operazione che può essere effettuata benissimo seguendo le regole tecniche di uno sfalcio continuato a 10 cm da terra.
–Evitare di far crescere troppo le erbacce in quanto i lavori di sfalcio possono risultare complicati con un dispendio di energie, tempo, carburante e logorio fisico e degli attrezzi meccanici.
Criticità dell’area da sistemare un po’ alla volta:
–Pendenza forte che deve essere modellata con la realizzazione di più sentieri.
–Mancanza di punti in ombra, soprattutto nel periodo estivo, che impediscono di poter avere un minimo di riparo e refrigerio. Per questo motivo, oltre all’obbligo di piantare alberi da ombra è necessario organizzarsi con gli orari di lavoro in estate la mattina presto oppure la sera tardi.
Manutenzione della sentieristica principale e secondaria
La sentieristica ricopre un ruolo fondamentale per la fruizione e gestione del parco. I sentieri vanno lasciati inerbiti con sfalcio ogni 10-15 giorni. Anche in questo caso i lavori devono essere svolti in maniera tale da evitare sforzi sovrumani e logoranti viste le pendenze e le asperità del terreno.
– Evitare di far crescere l’erba a dismisura che poi può diventare problematica per lo sfalcio.
–Evitare di lavorare nelle ore più calde della giornata e scegliere come momenti la mattina presto o la sera tardi nei periodi estivi.
La prima regola è non farsi prendere dalla fretta durante i lavori o dall’ansia o dal panico di fronte a erbacce in continua crescita. Tutto questo fa parte dell’evoluzione naturale del nuovo parco. Sfalci mirati, in aree selezionate, rendere la gestione meno faticosa e dispendiosa. Vista la complessità dei lavori e l’asperita’ del terreno è necessario lavorare un po’ alla volta, riposarsi almeno 10 minuti ogni mezz’ora di sfalcio con decespugliatore e tagliaerbe. Il parco pian piano arriverà al suo totale equilibrio ma ci vorranno almeno 10 anni.
Gestione del roseto
Il roseto con vista panoramica è sicuramente uno dei luoghi più interessanti del parco. La messa a dimora delle rose deve essere eseguita nel mese di novembre organizzando sfalci e pulizia intorno alle piante nei mesi di primavera – estate eliminando qualsiasi infestante. Il roseto si svilupperà su un prato che verrà sfalciato in maniera regolare ogni 10 giorni nel periodo primavera – estate. Le principali accortezze del roseto saranno quelle di intervenire con potature di allevamento e miglioramento delle piante.
Gestione del boschetto
Il bosco con vista panoramica sarà realizzato nel periodo tra fine ottobre e metà marzo. Evitare i periodi caldi e siccitosi. La prima regola del bosco è quella dello sfalcio continuato delle erbe intorno alle piante nei primi 2 anni dalla messa a dimora, utilizzando tagliaerbe e decespugliatore. Una volta attecchite le piante andranno avanti da sole e si ambienteranno alle nuove condizioni. Si procederà con rigenerazione del sottobosco attraverso l’inserimento di arbusti. Di grande importanza l’innaffiatura degli alberi, soprattutto il primo anno della messa a dimora. La potatura sarà eseguita esclusivamente per casi eccezionali quali secco, diradamento, rottura di ramificazioni.
Obiettivi, finalità e promozione del parco paesaggistico
5.1 La didattica e l’educazione ambientale
Il parco paesaggistico degli ulivi nasce principalmente come luogo per l’educazione ambientale. In questo sito del paesaggio le scolaresche possono comprendere il valore del paesaggio ma al tempo stesso interagire con la storia del borgo loretese di cui possono scoprire l’assetto urbanistico e il suo costante interagire con la campagna circostante.
Le attività didattiche verranno gestite dal CEA di interesse regionale Giardino dei Ligustri. Il parco sarà inoltre collegato con il sito della Fontana Grande, che si trova proprio sotto il terreno inferiore, in cui si potranno fare delle visite guidate. La realizzazione dell’uliveto didattico in cui poter svolgere lezioni all’aperto, all’ombra degli alberi ed ammirando il paesaggio sarà il traguardo finale del parco paesaggistico.
5.2 Il miglioramento e il restauro del paesaggio
Il parco paesaggistico è un simbolo del restauro del paesaggio. Nel nuovo parco, attraverso le visite guidate e le lezioni, si potranno scoprire le varie fasi dello sviluppo di un ambizioso e grande progetto per la contemplazione e studio del paesaggio loretese per la realizzazione di giardini mediterranei. Una volta raggiunto lo stadio finale, il parco si manterrà da solo e ci sarà bisogno solo di una attenta gestione intelligente e rispettosa dei tesori naturalistici.
5.3 La fruizione turistica del sito paesaggistico e l’organizzazione di eventi culturali
Il parco paesaggistico è una realtà aperta al territorio circostante, non rimane rinchiusa tra mura ma vuole interagire con le altre emergenze storiche e paesaggistiche loretesi. La fruizione turistica avviene in un tour tra natura e cultura a Loreto Aprutino.
Il sito panoramico, nella sua bellezza, può essere utilizzato per organizzare eventi musicali e culturali, in primis concerti tra gli ulivi o concerti all’alba o al tramonto nei terrazzi panoramici. Il visitatore, partendo dalla pittoresca realtà del Giardino dei Ligustri e dell’Arboreto, si muoverà attraverso un percorso alla scoperta della campagna e del paesaggio loretese che lo porterà fino alla contemplazione del borgo loretese e alla visita finale di Santa Maria in Piano con i suoi preziosi affreschi del XV secolo. Un progetto per far conoscere l’arte, la natura, il paesaggio, la cultura del luogo e rilanciare l’immagine del paesaggio loretese.
5.4 Azioni di promozione del parco paesaggistico
Il parco viene promosso attraverso azioni di marketing, con la realizzazione di materiale promozionale quali depliant, volantini ecc… e articoli sul sito web del Parco paesaggistico Lauretum e sui principali giornali abruzzesi. La promozione del parco viene fatta anche attraverso i social e il canale Youtube.
Alberto Colazilli – Esperto di giardini e restauro del paesaggio
Curatore e realizzatore del Parco paesaggistico Lauretum